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24 settembre 2015 4 24 /09 /settembre /2015 06:29
L'anarchico siciliano Paolo Schicchi. In presentazione a Palermo, il 25 settembre, il volume che ne racconta la storia

Il 25 settembre 2015, alle ore 18.00, presso "La Libreria del Mare" di Palermo (Via Cala, 50), avrà luogo la presentazione del volume "Paolo Schicchi. Storia di un anarchico siciliano"), Arianna Editore, 2015, scritta da un nipote, Nicola Schicchi.

Alla pesentazione e discussione del volume sarà presente l'autore.

Paolo Schicchi, nato a Collesano (Palermo) il 31 agosto 1865 e morto a Palermo il 12 dicembre 1950, fu un anarchico italiano fautore della corrente antiorganizzatrice e individualista: un personaggio romantico, da fiction televisiva, immerso nelle sue forti contraddizioni caratteriali, culturali e ideologiche, che l'ultimo pronipote in linea diretta ha potuto raccontare grazie all'immenso patrimonio documentario conservato nell'archivio di famiglia e mescolato ai ricordi d'infanzia.

In questo libro si ritrova una grande testimonianza di un uomo, che nelle vesti di anarchico individualista, da Collesano, nel cuore delle Madonie siciliane, ha attraversato la storia d'Italia, tra monarchia, dittatura e repubblica, testimone dei principali avvenimenti dell'Ottocento e del Novecento.

(Dal risguardo di copertina) Ignazio Buttitta, Sandro Pertini, Vincenzo Consolo ne scrissero. Antonio Gramsci e Umberto Terracini vi polemizzarono. Monarchici, socialisti, comunisti, popolari, fascisti, l'apparato clericale e gli stessi anarchici ne conobbero la penna caustica. Paolo Schicchi, anarchico individualista, da Collesano, nel petto delle Madonie siciliane, ha attraversato la storia d'Italia, tra monarchia, dittatura e repubblica, testimone dei principali avvenimenti dell'Ottocento-Novecento. Pubblicista, fondatore di periodici d'area, intellettuale eccentrico e dalla vasta cultura, bombarolo per magistrati e benpensanti, girovagò da clandestino, tra espulsioni e inseguimenti delle polizie di mezza Europa, trascorrendo in galera buona parte della sua vita. Come un Che Guevara ante litteram volle sbarcare a Palermo da Tunisi per portare, fallendo, la rivoluzione e spronare il popolo a sollevarsi contro il regime fascista. I comunisti ne vollero fare un padre costituente alla fine del secondo conflitto mondiale, ma per tutta risposta li fece caracollare giù dalle scale della Clinica Noto di Palermo, dove risiedeva ormai da alcuni anni quale confinato prima e celebrato antifascista dopo.

Su Anarcopedia Italia si trova un'esaurientissima voce sulla vita e sul pensiero di Paolo Schicchi anarchico: , ma numerosi sono gli articoli nel web facilmente reperibili per ulteriori approfondimenti

E quella che segue è la poesia ispirata che gli ha dedicato il grande poeta siciliano Ignazio Buttitta.

Libbirati Schicchi

Signuri di la liggi, ‘tra l’aricchi

Nun lu sintiti stu gridu putenti,

Chi l’infucati Madunii luntani

Vi mannanu pi mezzu di li venti?

Libbirati schicchi!

 

Sintiti, ancora, ancora,

E’ chidda di li poviri – li ricchi

Nun hanno vuci, hannu la vucca china. –

E’ chidda di cu soffri e si ruvina

P’un pezzu, p‘un pezzu sulu di pani…

Sì, è chidda di cu porta la catina

Di tant’anni, tanti; ma chi dumani

Rumpirà… certamente. Sintiti:

Librirati Schicchi!

 

Signuri, na vuci forti, cchiù forti:

Sintiti è l’Anarchia!

Chi dispiratamenti v’addimanna

Lu vecchiu figghiu cu la varva bianca;

E’ l’Anarchia! Chi grida e cunnanna

Li vostri liggi infami e minzugneri.

Basta! – vi dici - apriti li galeri!

Libbirati Schicchi!

Liberate Schicchi // Signori della legge, nelle orecchie / non sentite questo grido potente, / che le infuocate Madonie lontane / vi mandano per mezzo dei venti? / Liberate Schicchi! // Sentite, ancora, ancora, / è quella dei poveri – i ricchi / non hanno voce, hanno la bocca piena - / è quella di chi soffre e si rovina / per un pezzo, un pezzo solo di pane… / Sì, è quella di chi porta la catena / da tanti anni, tanti, ma che domani / romperà… certamente. Sentite: // Liberate Schicchi! / Signore, una voce forte, più forte: / sentite… è l’Anarchia! / Che vi domanda disperatamente / il vecchio figlio con la barba bianca: / E’ l’Anarchia! Che grida e condanna / le vostre leggi infami e menzognere. / Basta – vi dice – aprite le galere! / Liberate Schicchi!

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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