In un campo sterminato e assolato
viveva un cecio da tutti rispettato
era bello sfrontato e pure macho
tutti lo chiamavano Felicio...
Nto campo sterminatu e assolato
viveva un cecio 'i tutti rispittato,
era beddu, sfruntatu e puru macho
e tutti 'u chiamavano Felicio...
Il libricino "Cecio Felicio e Agata Patata", scritto da Ernesto Maria Ponte e Salvo Rinaudo con le deliziose illustrazioni del fumettista Sergio Algozzino, edito dalla casa editrice Arianna di Geraci Siculo nel 2012, è scritto in rima in dialetto siciliano e tradotto da Pietro Attinasi.
Il libro altro non è che una favola per grandi e piccini che mette in risalto le radici popolari di una tipica ricetta tradizionale ovvero della combinazione di panelle e di crocchè (cazzille), facendolo attraverso il dialetto siciliano, in tutte le sue variegate sfaccettature fonetiche.
I due protagonisti sono Cecio Felicio ed Agata Patata: i due si incontrano in un orto dove iniziano a frequentarsi e amoreggiare fino a quando il contadino li raccoglie e li vende al mercato.
Felicio diventa così farina per panelle , mentre Agata viene trasformata in purè per crocchette: i due innamorati, quindi, dopo che ormai avevano perso ogni speranza di riincontrarsi dopo la brutale separazione, si ritrovano nella panelleria cittadina da Za Gaetana, coronando così il loro sogno d'amore abbracciati in un panino con cazzille e panelle.
E' una bella favola - divertente ed amena - che contiene in sé una celebrazione di uno dei più celebrati street food palermitani.
Tempo di lettura globale, per apprezzare le rime in siciliano e le belle illustrazioni: non più di 15 minuti.
Per chi non conosce il dialetto siciliano (in verità lievemente edulcorato ed italianizzato) è disponibile, a fine volume, la traduzione in lingua italiana.
Si impiega più tempo a leggere le doviziose note sugli autori.
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