(Maurizio Crispi) I fiori caduti dall'albero o dalle piante arbustive hanno un loro fascino discreto, anche quando hanno cominciato a decadere e ad appassire..
Un fascino, forse, ancora più intenso, di quando ancora turgidi e vividi nei loro colori se ne stanno sui rami che li hanno generati.
Quei fiori, quando - una volta a terra - si fanno un po' vizzi e cominciano ad incartapecorirsi, hanno un fascino che deriva dall'accoppiamento tra bellezza e caducità.
Ci ricordano che la bellezza è, in sé, caduca, uno stato assolutamente transitorio nel ciclo della vita ed è sottoposta alle leggi irreversibili del tempo che scorre.
La bellezza dei fiori - dobbiamo ricordarlo - è al servizio della riproduzione: con i loro colori vividi e smaglianti , con i loro profumi intensi o, a volte, con i loro odori repellenti, devono attirare gli insetti che provvederanno all'impollinazione.
Dopodichè, mentre dagli organi riproduttivi del fiore, comincia a formarsi il frutto, il fiore in sé non ha più alcuna funzione e cade.
Quello che vediamo accadere, in fondo, non è niente altro che una metamorfosi: una forma cede il passo ad un'altra in un ciclo continuamente ricorsivo.
I fiori per terra ci ricordano dell'opulenza della natura che, ciclicamente, si riproduce e si perpetua.
La morte genera la vita.
La corruzione imminente che si nasconde nelle pieghe della vita.
Invece, i fiori perpetui che non muoiono mai hanno un che di malevolo e, in un certo modo, vanno contro la logica della riproduzione, oppure il loro essere sempre vivi sancisce un'altra funzione: è il caso di alcune piante carnivore che utilizzano una loro struttura molto simile ad un fiore (ma che, tecnicamente, fiore non è) per attirare sì gli insetti, ma per poi imprigionarli, ucciderli con vari mezzi "aggressivi" di cui dispongono e nutrirsene.
Quindi, avete di che preoccuparvi se vi doveste imbattere in un fiore "perpetuo", muovetevi con circospezione nell'avvicinarvi: non si può mai sapere!
Specie se è di grandi dimensioni!
La Dionaea muscipula, volgarmente chiamata dionea o venere acchiappamosche, è una pianta carnivora della famiglia delle Droseracee. È l'unica specie del genere Dionaea ed è originaria degli Stati Uniti. Quando cattura è veramente spettacolare. I lunghi piccioli delle foglie posseggono alla loro estremità una trappola munita di "denti" morbidi; le trappole sono formate da due lembi dentro ognuno dei quali si hanno tre sporgenze che fanno da sensore; quando questi sensori vengono toccati o vibrano le trappole si chiudono di scatto (tigmonastia). La pianta, grazie ad un sofisticato sistema "memoria", riesce a distinguere il primo "tocco", rimanendo ferma in attesa, dal secondo, che invece impartisce l'ordine di "serrare" le trappole. Ogni 30/40 secondi circa la "memoria" viene resettata facendo ripartire il ciclo
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