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12 giugno 2015 5 12 /06 /giugno /2015 21:35
Guida portatile alla psicopatologia della vita quotidiana. Costanza Jesurum ci conduce per mano con sguardo garbato ed ironico attraverso le ansie del nostro tempo

E' uscito pei tipi di Minimun Fax, il piccolo saggio/memoir di Costanza Jesurum, Guida portatile alla psicopatologia della vita quotidiana (2015), una guida garbata ed ironica per muoversi tra le ansie del nostro tempo, tratto dai post che più hanno avuto successo nel suo blog, seguitissimo, Zauberei.

«Datemi un uomo normale e io lo guarirò». Questo prometteva Carl Gustav Jung nel secolo scorso. Il tempo passato ha trasformato le sue parole in una profezia, rivelando come gli esseri umani non siano altro che dei fasci di nevrosi.
Costanza Jesurum, psicoanalista e terapeuta, da anni tiene un blog amatissimo, Zauberei, con cui ci aiuta a districarci nella psicopatologia della vita quotidiana al tempo delle ansie onnipresenti.
E con la stessa ironia ma con un metodo ancora più stringente, ha voluto scrivere un manuale divertentissimo ma solidamente scientifico.
Guida portatile alla psicopatologia della vita quotidiana è un prontuario di resistenza umana che risponde alle mille domande che ci assillano, mentre andiamo ai colloqui con gli insegnanti a scuola, ai pranzi domenicali coi parenti, dopo una nottata inaspettata di sesso con uno sconosciuto o proprio mentre usciamo dalla nostra seduta settimanale sul lettino dello psicologo.

Quando ero piccola, mi ricordo che a pranzo veniva sempre
mio padre per mangiare con noi e fare una pennichella
prima di tornare al lavoro. Mangiavamo assieme, poi lui si
ritirava e diceva: «Vado a fare un riposino, svegliatemi fra
quarantacinque minuti».
Dopo cinque minuti ricompariva e diceva: «No, svegliatemi
fra trentacinque minuti». E tornava a letto.
Dopo altri cinque minuti ricompariva e diceva: «No, meglio
che mi svegliate fra trenta minuti». E tornava a letto.
Dopo altri cinque minuti rieccolo, come un fantasma:
«Forse è il caso che mi svegliate fra 20 minuti».
Dopo altri cinque, visibilmente agitato: «Accendete il
caffè fra dieci minuti».
Dopo tre minuti arrivava e proferiva come tarantolato:
«non c’è tempo di dormire! ho l’ansia! ho l’ansia!!!»
Dopo di che: lui accendeva il caffè e io decidevo di diventare
psicoanalista.
Come tutti gli ansiosi, mio padre era una persona dalla vita
complicata e complicante, ma anche un uomo davvero
simpatico e piacevole. Gli ansiosi di solito hanno questa
consapevolezza di incongruenza che li rende piacevolissimi
e amabili, al punto da perdonargli lo scassamento ultroneo
che incontrovertibilmente procureranno ai loro
congiunti. Inoltre, sono strutturalmente delle brave persone,
oneste anche per un’incompatibilità quasi biologica
alla malavita – in effetti, quanti ansiosi c’erano nei Soprano?
Nessuno! C’erano disturbi antisociali, un mucchio di
depressi, un Alzheimer e Tony Soprano aveva gli attacchi
di panico, ma giustamente ansiosi puri nessuno, perché
l’ansia è una caratteristica che malissimo si coniuga con la
cattiveria, sia per via dei conflitti interiori terribili che
l’ansioso porterebbe seco, sia perché essendo ansioso mal
conterrebbe questi stati interni e si farebbe scannare subito
dagli esasperati consoci; e sia perché comunque anche
se portasse a termine le cose cattivissime farebbe spesso
gran danno.
Gli ansiosi sono problematici ma, è da dire, anche di
buon cuore.

Costanza Jesurum

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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