(Maurizio Crispi) A volte sono le piccole cose che fanno la differenza.
I nostri politici sono mediamente arroganti e approfittano a piene mani mani dei privilegi che sono loro concessi per virtù delle loro cariche, tutto apparentemente in nome della "sicurezza", ma in in realtà molto al servizio dell'apparenza e dell'ostentazione del proprio potere: quasi che l'essere "importanti" fosse statuito dall'"apparato" e non tanto dalle proprie qualità di persona prima ancora che di politico o dalla carica che si ricopre.
E siamo talmente abituati alle ostentazioni dell'Apparato che quasi non ci facciamo più caso.
Duole dirlo, sì!
Può verificarsi tuttavia l'eccezione a ricordarci che un modo diverso é possibile.
Mi spiego con un esempio concreto.
Domenica 3 maggio 2015, correvo con il mio cane al fianco lungo Viale della Libertà di Palermo.
Nei pressi di una filiale BNL (sulla mia destra) ed essendomi lasciato alle spalle in cui il Presidente della Regione Piersanti Mattarella venne barbaramente assassinato, ho notato un piccolissimo assembramento di gente: insolito per l'orario e per il giorno di festa.
Ho notato anche, un'auto blu parcheggiata discretamente nella traversa di via Libertà subito prima.
Mentre sto per superare la piccolissima folla lì raccolta, ecco che dal portone del palazzo di fianco spunta il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, elegante nel suo sobrio abito scuro che creava un contrasto ancora più marcato con la chioma bianca e ancora più ieratico di quanto non sembri nelle riprese televisivi di notiziari e telegiornali: una presenza fisica davvero significativa.
Ma altrettanto significativo - se non di più - e tale da accrescere la pregnanza della sua presenza fisica era la discrezione dell'apparato di sicurezza: poteva sembrare un qualsiasi cittadino che si accingeva ad uscire di casa per una passeggiata domenicale nelle prime ore del mattino.
Alcuni cittadini, fermi poco più in là hanno detto con calore: "Buongiorno, signor Presidente!"
Io stesso sono rimasto sorpreso da questo imprevisto incontro e ho proseguito nella mia corsa (rammaricandomi di non aver salutato io stesso), notando che all'incrocio con la traversa successiva era parcheggiata - altrettanto discretamente - una Volante della Pubblica Sicurezza.
Di solito, in una situazione del genere, non appena il politico di turno è salito a bordo della sua autoblu blindata si scatena un coro di laceranti sirene, e i veicoli (due o più) partono a grandissima velocità e a sirene spiegate, senza rispettare i segnali della strada e le relative precedente: loro sono di una pasta diversa e le comuni regoli del vivere civile non sono per loro.
Anche in questo caso tutto diverso dall'ordinario copione, trito e ritrito (e disturbante). Un primo cittadino che si comporta da cittadino e che ha imposto al suo apparato di sicurezza di adeguarsi alla sua volontà.
L'autoblu si è avviata a moderata velocità senza sirene in funzione e soltanto con il lampeggiante sul tetto, a velocità di passeggiata. E l'auto della Polizia davanti, lo stesso.
Mi dicono che il Presidente della Repubblica viene spesso a Palermo nei fine settimana, dove ha famiglia ed affetti e che, ordinariamente, rifiuta di servirsi dell'apprato dello Stato per i voli aerei, ma che la sua opzione (significativa, con l'antecedente di Sandro Pertini) é quella di viaggiare con i comuni voli di linea (e stiamo parlando della più alta carica dello Stato!).
Dunque, un modo diverso è possibile e bastano poche semplici cose a fare la differenza. ridicolizzando per altro quei politici che rivestono cariche non altrettanto significative e che si "proteggono" dietro arroganti apparati di sicurezza.
E sono queste piccole, semplici, cose (il silenzio e il muoversi in punta di piedi invece del frastuono prepotente) a farmi sentire che Sergio Mattarella sia un Presidente della Repubblica a misura d'uomo.
scrivi un commento …