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13 maggio 2015 3 13 /05 /maggio /2015 16:53
Dipendenze da animali e Cani da compagnia nella società moderna. A Palermo, nel contesto della Settimana delle Culture, si discute di questo tema
Dipendenze da animali e Cani da compagnia nella società moderna. A Palermo, nel contesto della Settimana delle Culture, si discute di questo tema

(Testo e Foto di Maurizio Crispi) A un mese dal World Dog Show - Milano 2015, Boston Terrier Sicilia, in occasione e nel contesto della Settimana delle Culture (in corso a Palermo dal 10 al 17 maggio 2015) ha promosso il primo seminario, dal titolo "Dipendenze animali. Cani da compagnia nella società moderna", con la preziosa collaborazione dell' allevamento del Solgimar, della clinica veterinaria Ospedale Veterinario Himera, di Animalwellnes, di Boston Terrier Artens -Palermo Sicilia Educazione Cinofila e del rifugio Sos cani e gatti Onlus.
I relatori in programma sono stati Marilia Paonita Schirintino allevatrice ufficiale Enci sul tema Tecniche di allevamento e l'importanza di allevare cani selezionati, Marcello Messina comportamentista cinofilo di Animalwellness Educazione Cinofila sul tema Il ruolo dei cani nella società moderna, Cristina Perricone che ha parlato di I cani da compagnia nella società moderna, Laura Girgenti del Rifugio SOS Primo soccorso Cani e gatti Onlus la cui relazione ha avuto come oggetto Randagismo a Palermo si può evitare? e, se sì, come?.
Moderatore è stato Vittorio La Lomia di Boston Terrier Sicilia.
Durante il seminario sono stati esposti alcuni dei lavori artistici del Progetto Dipendenze animali del Collettivo TrinArt, composto da Simona Nasta e Roberto Mascellino.
L'inizio dell'evento previsto per le ore 17.00 dell'11 maggio 2015 è slittato di quasi un'ora a causa dell'arrivo in ritardo degli uditori interessati.
Prima delle 17.00 e per oltre 3/4 d'ora erano presenti soltanto i relatori: un'imperdonabile esempio, questo, di palermitudine deteriore. Altri che si sono dichiarati interessati per via telefonica con gli organizzatori, hanno disertato la manifestazione adducendo come scusa (debole) l'orario scomodo e per di più di lunedì pomeriggio (!).
Per questioni di tempo e di dinamica organizzativa era richiesta la prenotazione online, inviando una mail a simonan@virgilio.it oppure un messaggio privato con nome cognome telefono ed email.
Ma ben pochi hanno dato una loro preventiva adesione.

Accattivante era il titolo del convegno ed io ci sono voluto andare proprio per questo motivo: ma si è parlato piuttosto dei criteri che devono guidare un potenziale padrone di cane a scegliere il proprio amico a quattro zampe, facendo innanzitutto la grande scelta tra "meticcio" e "cane di razza" e, rivolgendosi, in questa seconda eventualità, ad allevamenti certificati, in modo da evitare situazioni di rischio successive per cani non attentamente selezionati e portatori di difetti genetici, come la displasia dell'anca.

In più si è molto parlato dei criteri che devono guidare nella scelta di un cane sulla base delle sue possibili dimensioni, una volta raggiunta l'età adulta: anche in questo caso occorre attuare un processo di attenta selezione (realizzabile attraverso consulenze specifiche), in modo tale che la scelta sia oculata e commisurata con le capacità di gestione del futuro padrone.

E, per lo stesso motivo, vanno evitate quelle situazioni in cui la volontà di avere un cane derivi dall'esigenza di compensare qualche vuoto interiore o di fare del proprio cane una sorta di figlio sostitutivo che in taluni casi - in una messa in scena grottesca e tragica - può essere trattato ed educato come se fosse un bimbo di pochi mesi, e di conseguenza nutrito con il biberon e costretto ad indossare il pannolino, con la conseguenza della crescita di un cane che, trattato come uno pseudo.figlio, presenterà delle distorsioni comportamentali gravi, un atteggiamento di marcato dipendenza e che, in seguito, potrebbe richiedere degli interventi rieducativi.

Molteplici sono i motivi che spingono le persone nella società contemporanea a volere un cane - o più in generale - un animale domestico.

Il Cane, tuttavia, si presta maggiormente a tutta una serie di motivazioni come - ad esempio - in un contesto di psicologia "normale" - quella di avere un essere vivente accanto che si ponga come compagno e antidoto alla solitudine e come polarizzatore di affetti e di sentimenti che altrimenti non hanno un oggetto (destinatario).

A differenza di altri animali domestici i cani sono particolarmente adatti a questo scopo perchè con facilità possono essere "umanizzati" in una relazione di mutuo scambio: alcuni studiosi sostengono che nel lungo processo di domesticazione del cane, avviato oltre 130.000 anni fa, si sia verificato un proficuo scambio, nel senso che il cane ha appreso dei comportamenti adattivi per la convivenza con l'Uomo, ma nello stesso tempo - a detta di insigni studiosi - l'uomo è stato a sua volta domesticato dal cane e, di conseguenza, umanizzato, nel senso che - secondo alcuni - la nascita dei "sentimenti" ha avuto luogo con tutto il conseguente sviluppo della parte emozionale del cervello, proprio grazie alla catalizzazione determinata dalla presenza del cane, sia nella sue valenze di animale da utilità sia in quelle di animale da compagnia.

Il rischio è, ovviamente, che - specie in una Società come la nostra, in cui dominano le solitudini e gli isolamenti - le motivazioni di base possano assumere una connotazione patologica sino a rasentare forme di "dipendenza"  all'interno della diade Uomo-Cane (che finisce con il diventare reciproca e di causare grave danno ad entrambi i co-dipendenti).

L'altro rischio è che alcuni scelgano un cane che, per morfologia e carattere, eserciti delle funzioni compensative a proprie carenze, insicurezze e deficit costituzionali e che il cane vengano utilizzato come mezzo per esprimere la propria aggressività: ed ecco che, proprio in questi contesti, dei cani solitamente tranquilli ed equilibrati, possono diventare aggressivi e mordaci, non solo verso i propri simili, ma anche verso gli Umani.

Si è trattato indubbiamente d'una lodevole iniziativa, ma purtroppo scarsamente pubblicità: gli organizzatori affermano che ciò è dipeso dal fatto che hanno saputo di avere a disposizione il bellissimo spazio della ex-Reale Fonderia Oretea soltanto una settimana prima e di non aver potuto fare di più in termini di pubblicità preventiva.

Hanno fatto da efficace integrazione visiva alle relazioni le opere esposte, realizzate dal Collettivo TriArt sul tema delle "Dipendenze Animali".

Il Collettivo TrinArt è nato dal desiderio di tre amici - Simona Nasta in arte (Artens), Roberto Mascellino e Davide Quattrocchi - di collaborare insieme alla creazione di lavori artistici spaziando dalla pittura alla scultura alla fotografia alla video Arte alla performance. Durante un tragitto in macchina nel 2011 decidono di sancire questa collaborazione artistica e di dare un nome al gruppo e di realizzare il lavoro “Maternità Negata”.
La denomizazione del gruppo Collettivo TrinArt, deriva appunta dalla parola evocativa "Trinacria", in cui le ultimesillabe sono state sostituite dalla parola "Art".
Da questa collaborazione sono nati numerosi eventi artistici e mostre d’arte .

Maternità Negata (Dalla serie Dipendenze animali, 60X80, 2011, Fotografia su tela)

Maternità Negata (Dalla serie Dipendenze animali, 60X80, 2011, Fotografia su tela)

La serie “Dipendenze animali” vuole proporre una riflessione sul rapporto tra animali da compagnia e l’uomo contemporaneo. Nella società contemporanea che sempre più produce una realtà disumanizzante, a volte , l’uomo proietta nel rapporto con l’animale tutte le frustrazioni derivate da un quotidiano arido e privo di rapporti significativi . In questo scenario l’uomo cerca di colmare le sue carenze affettive riversando sul proprio animale da compagnia delle attenzioni a volte eccessive e quasi patologiche.

Il rapporto affettivo che alcune persone instaurano con i loro animali da compagnia quasi ricalca il rapporto con un pseudo-figlio mai avuto, è ricco infatti di attenzioni, di coccole, di vezzaggiativi, ma è anche un rapporto meno impegnativo di quello con un figlio vero.

Se osserviamo il rapporto instaurato da alcuni possessori di cani, per esempio, ritroviamo cani “addobbati” con cappottini per cani firmati da stilisti, oppure “cullette - cucce” o ciotole per cani in argento o addirittura tappezzate da diamanti. In queste realtà, al limite del patologico si realizza un inversione dei ruoli in cui è l’uomo ad essere dipendente dal proprio animale da compagnia

Inversioni di ruolo, sempre della serie "Dipendenze animali".
Inversioni di ruolo, sempre della serie "Dipendenze animali".

Inversioni di ruolo, sempre della serie "Dipendenze animali".

Boston Mania

Boston Mania

Boston Mania (dimensioni: 80X120, 2011, mista su tela). in queste opere ispirate alla Pop Art si è voluto giocare con diverse tecniche pittoriche tra cui action painting L’idea di questo lavoro nasce dal desiderio di lasciarsi liberamente ispirare dal soggetto degli animali nella contemporaneità indagando in particolare sulla razza Boston Terrier una razza recentemente creata dall uomo. Ormai il cane piccolo, il cane tascabile, il cane da agghindare sembrano essere diventati l icona della contemporanetà quasi come per Andy Warhol e per gli anni 60 era Marilyn Monroe.

"Contiene animali, maneggiare con cura" (Installazione)
"Contiene animali, maneggiare con cura" (Installazione)

"Contiene animali, maneggiare con cura" (Installazione)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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