Il 9 marzo (2015) siamo andati a fare una bella escursione ai Kew Royal Botanic Gardens, in direzione di Richmond, proprio al limitare del territorio urbano di Londra a Ovest. Un'enorme area che un tempo faceva parte della tenuta di un palazzo reale e che, successivamente,è stata trasfomata in Giardino Botanico.
Ci abbiamo portato la mamma di Maureen, in visita.
Per me è stata la seconda volta: la prima visita con Maureen, quando ancora Gabriel non era nato.
Quella prima visita cadde in un altro periodo dell'anno: eravamo in prmavera inoltrata e c'era un trionfo di fioriture e mille fragranze nell'aria.
Ma anche questa volta, pur nella grigia atmosfera decisamente ancora invernale, benché ci stiamo avvicinando alle soglie della primavera, è stato bello: a dimostrare che uno stesso posto si può presentare con mille volti, in ogni diverso periodo dell'anno e che c'è sempre tanto da scoprire, unaa inesauribile miniera di dettagli, dai macro-elementi alle cose più minute.
Per esempio, questa volta siamo entrati nella grande Serra delle Palme: una struttura fantastica e ardita, tutta di ferro dipinto e di vetro che racchiude uno spazio gigantesco che è un trionfo delle foreste pluviali e tropicali del Centroamerica e dell'Asia.
Sembrava di camminare all'interno della foresta amazzonica o dentro qualcheanalogo habitat tropicale asiatico, sia per la temperatura sia per i grevi odori di terra umida e di essenze profumate..
Poi, siamo andati ad un Coffee Shop allestito sotto enormi gazebo climatizzati e qui ci siamo fermati per rifocillarci con una bibita, ma mangiando i panini imbottiti portati da casa.
Al termine di questa sosta per rifocillarci, Maureen e la mamma, con Gabriel, sono andate a fare un giro ed io sono rimasto al caldo perchè era afflitto da una tosse insistente e il naso mi colava.
E ho passato un po' di tempo confortevolmente (a parte i miei sintomi) leggendo.
Quando Maureen, Margie e Gabriel sono tornati, sul finire - prima di andare via - siamo entrati in una grande struttura, adibita ad area giochi per i piccini, ma sempre "tematica", nel senso che tutti i vari giochi era ispirati alle tematiche botaniche.
Infine, con qualche difficoltà, poichè ci siamo persi nell'immensità del Parco e, ricercando l'uscita attraverso la Victoria Gate, cieravamo messi gagliadamente a camminare nella direzione diametralmente opposta, addentranci nel suo interno, anziché avvicinarci alla sua periferia, ci siamo messi sulla via del ritorno, su di un super-affollato e claustrofobizzante treno della metropolitana, esattamente nel culmine della rush hour.
Ed io con la mia tosse insistente e con il naso che mi colava, mi sentivo peggio di un appestato, un possibile untore affetto da Ebola...
E più pensavo a questo, più mi veniva da tossire e sputacchiare...
Ma, a parte il malessere e il fastidiosoè stata una giornata sommamente piacevole...
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